Le 4 C

pesoIl peso (carat o massa) di un diamante, come per tutte le altre gemme, viene espresso in carati (ct). Un carato equivale a 0,200g, ovvero è la quinta parte del grammo (1ct = 0,200g). Il peso viene rilevato mediante una bilancia analitica, solitamente con precisione di lettura alla terza cifra decimale. Nei documenti di analisi,il peso verrà riportato fino alla seconda cifra decimale e accompagnato dalla sigla “ct”.

Grado di colore (color)

colore

I diamanti maggiormente commercializzati sono quelli che hanno colore variabile dall’incolore al giallo. Il tono di colore varia da saturazioni minime, rilevabili solo da un operatore esperto in condizione di analisi adeguate e standardizzate, fino a saturazioni sempre più elevate di giallo. La scala del grado di colore internazionalmente riconosciuta è quella che utilizza le lettere dell’alfabeto anglosassone a partire dalla D (diamante incolore) fino alla Z (diamante con elevata saturazione gialla).

Il colore viene osservato attraverso il padiglione della gemma; questa viene posta su un apposito supporto di colore bianco e sotto lampade a luce standard. Necessario è anche l’utilizzo delle pietre di paragone (o “master stones”), ovvero una serie di diamanti graduati secondo le normative internazionali. Il set di paragone deve essere composto da diamanti con colore di origine naturale, senza fluorescenza o sfumature, minimo grado delle caratteristiche interne pari a VS, con buon taglio a brillante con forma rotonda e di peso minimo pari a 0,50ct l’una.

Il grado colore viene assegnato con lettera singola per diamanti con caratura uguale o superiore a 0,30ct. In caso di diamanti di peso inferiore a 0,30ct viene attribuito un intervallo di colore. I diamanti, oltre che incolori fino a gialli, si ritrovano in natura anche in colorazioni vivaci come rosa, rosso, verde chiaro, blu, arancione, bruno e giallo intensi. Questi diamanti, rari e pregiati, vengono denominati “fancy color”.

Grado delle caratteristiche interne (clarity)

purezza

Il grado delle caratteristiche interne, conosciuto anche con il termine “purezza”, viene attribuito ad un diamante attraverso l’osservazione con una lente a 10 ingrandimenti (10x), osservandone quantità, dimensione, posizione e contrasto delle inclusioni presenti all’interno della gemma. Nel diamante è possibile ritrovare inclusioni puntiformi anche sotto forma di nuvole, cristalli e/o fessure.

La scala di classificazione delle caratteristiche interne prevede l’assegnazione di un grado con relativo sottogrado a partire da diamanti con caratura minima di 0,30. In caso di diamanti inferiori a 0,30ct viene assegnato solo il grado delle caratteristiche interne, senza specificare il sottogrado.

Il grado più elevato è identificato con il termine IF (Internally Flawless o LC, Loupe Clean) e corrisponde ad un diamante con inclusioni non rilevabili alla lente 10x da un analista esperto che solitamente sono più piccole di 5 micron. La scala prosegue con i termini VVS (Very Very Small included), VS (Very Small included), SI (Small Included) per terminare con il grado P (Piquè, oppure I : Included) che corrisponde ad una gemma con caratteristiche interne visibili anche ad occhio nudo, quando osservate dalla tavola e dalla corona. La scala completa di sottogradi è quindi : IF (o LC) – VVS1 – VVS2 – VS1 – VS2 – SI1 – SI2 – P1 – P2 – P3 (oppure I1 – I2 – I3).

Taglio (cut)

taglio

 

Ogni gemma sfaccettata è composta da cinque parti: la tavola superiore con attorno le faccette della corona (parte superiore), la cintura che delimita il perimetro, le faccette del padiglione (parte inferiore) e la punta inferiore, ovvero l’apice.

In primo luogo viene identificata la forma e la tipologia di taglio di un diamante. Taglio più maggiormente diffuso è quello di forma rotonda con taglio a brillante che è caratterizzato da 58 faccette. Altra forme tipiche sono quella a goccia sempre con taglio a brillante, oppure quella rettangolare ad angoli tronchi con taglio a gradini (o a smeraldo).

La qualità del taglio viene giudicata attraverso l’osservazione delle proporzioni, della simmetria e della politura del diamante. Le proporzioni sono identificate dai rapporti numerici, espressi in percentuale, che vi sono tra il diametro della tavola e le altezze di corona, padiglione e cintura. La simmetria riguarda invece la regolarità e esatta disposizione delle faccette. In ultimo viene osservata la politura, ovvero la quantità ad esempio di graffi o abrasioni superficiali.

Se il taglio di un diamante viene eseguito rispettando le proporzioni ideali, nonché una corretta simmetria e una perfetta politura, verranno esaltate al massimo le qualità di lucentezza, brillantezza e dispersione della luce fino ad ottenere un diamante di ineguagliabile bellezza e luminosità.